Sembra strano pensare che il corpo e la mente possano davvero parlarsi, comunicare in qualche linguaggio a noi sconosciuto e quindi di difficile codificazione, ma è cosi.

Ce lo insegna la psicosomatica, disciplina volta allo studio delle malattie in una prospettiva di multifattorialità e complessità, in cui sia la componente medica sia quella psicologica sono contemplate in egual misura.

Non tutti i disturbi  possono  rientrare in quelli definibili “di natura psicosomatica”.
Nello specifico infatti i disturbi psicosomatici sono caratterizzati da sintomi del corpo (come dolori, infiammazioni, tensioni) in cui le emozioni possono funzionare da esacerbazione e/o causa e/o mantenimento della malattia. Tra i più diffusi vi sono per esempio la cefalea tensiva, l’ipertensione arteriosa, il bruxismo, l’asma bronchiale, l’eczema, il colon irritabile.

Che cosa accade dentro di noi? In queste malattie succede che emozioni complesse e vissuti di non facile interpretazione cerchino una via per essere scaricati e la via privilegiata sia proprio il corpo. Quest’ultimo infatti non è solo “un involucro di carne, muscoli e ossa” ma “un giardino segreto” con un codice misterioso che “nel frastuono dell’esistenza moderna abbiamo disimparato a decifrare”.

Il corpo diventa così portatore di un messaggio incarnato, veicolo dell’espressione di un disagio emotivo-affettivo che richiede attenzione e considerazione a 360 gradi. In esse sono ovviamente compresi sia  l’approccio medico e gli approfondimenti necessari, sia lo spazio psicologico volti entrambi all’interpretazione del malessere, alla lettura profonda del vissuto emotivo e alla traduzione di quel  messaggio incarnato che non aspetta altro che essere accolto e ascoltato.

 

BIBLIOGRAFIA

  • Minetto E.C. (2013) Diario di un viaggio psicosomatico. Letture Psicologia Psicosomatica
  • Pennac D. (2012). Storia di un corpo. Firenze: Feltrinelli.

 

Dott. ssa Elisa Longari
Psicologa Psicoterapeuta